Elezioni del Sovrano Gran Commendatore Gran Maestro Luciano Romoli
Il 30 novembre 2019, in Roma, presso lo Sheraton Hotel si è riunita la Grande Assemblea della Gran Loggia d’Italia.
Con scrutinio segreto e con più del 93% delle preferenze, a Sovrano Gran Commendatore Gran Maestro della Comunione, è stato eletto il Ven.mo e Pot.mo Fratello Luciano Romoli 33°, già Vicario della Obbedienza. Luciano Romoli è nato il 15 giugno 1961 a Roma, dove svolge l’attività professionale di commercialista con autorità e successo. Il che gli ha consentito di instaurare solide relazioni anche in ambito sociale, istituzionale e diplomatico tanto a livello nazionale, quanto a livello internazionale.
Il 28 febbraio del 1992 è stato iniziato alla R.L. Giovanni Ghinazzi all’Oriente di Roma. Nell’Ordine, ha ricoperto importanti funzioni. Per limitarsi a quelle più significative: è stato nominato Delegato della Regione Lazio l’8 settembre 2006, carica nel tempo ripetutamente confermata, ricoperta fino ad oggi. E’ stato Tesoriere Nazionale e, da ultimo, Delegato pure della Regione Sardegna.
Nel Rito, il 30 gennaio 2006, è stato elevato al 33° ed Ultimo Grado della Piramide Scozzese. In data 13 dicembre 2008 è stato nominato Membro Effettivo del Supremo Consiglio. Il 17 dicembre 2016, dall’Assemblea mista di Ordine e Rito, è stato nominato Luogotenente Sovrano Gran Commendatore Gran Maestro Aggiunto Vicario.
Relatore in diversi Congressi e in numerose Conferenze si è sempre espresso con competenza e vigore argomentativo. Il totale suffragio elettorale raccolto, oltre che per le innate doti di equilibrio e per le riconosciute e apprezzate capacità organizzative e gestionali, costituisce il giusto e naturale riconoscimento ad una completa dedizione alla Comunione, allo sviluppo della quale il Fratello Romoli ha sempre riserbato tutte le sue migliori energie e le sue competenze.
Piace infine sottolineare che il neo-eletto si è sempre particolarmente distinto lungo il suo percorso iniziatico per la premurosa attenzione abitualmente riserbata ai Fratelli anziani e a quelli in stato di bisogno, con cuore generoso e gesti di straordinaria umana e autentica solidarietà.
«La linea che distingue il sacro dal pro-fano deve essere tracciata e ritracciata ripetutamente. E’ questa perenne demarcazione a mantenere viva quella che Platone chiamava «la memoria della giustizia»
J.Alexander