Alt alla violenza, dobbiamo lottare per affermare una nuova età dei diritti

COMUNICATO STAMPA – Alt alla violenza, dobbiamo lottare per affermare una nuova età dei diritti

21/11/2024 8:00

Roma

COMUNICATO STAMPA – Alt alla violenza, dobbiamo lottare per affermare una nuova età dei diritti

In occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della Violenza contro le Donne, la Gran Loggia d’Italia degli Antichi Liberi Accettati Muratori riafferma il proprio impegno contro ogni forma di discriminazione.

“Siamo orgogliosi di essere l’unica Obbedienza al mondo che, da oltre mezzo secolo, accoglie le donne all’interno della nostra Comunione. L’uguaglianza di genere è un valore concreto, che va praticato sul terreno accidentato della storia. Il 25 novembre deve essere una giornata di denuncia, ma anche di costruzione del tempio di una parità sostanziale. Dobbiamo sentire il dovere, come comunità umana, di lavorare per una società rinnovata, in cui l’eguaglianza possa camminare insieme alla libertà di agire, pensare e amare”, afferma Luciano Romoli, Gran Maestro della Gran Loggia d’Italia, che interviene con fermezza su un tema drammatico che sollecita una profonda riflessione collettiva.

Anche se gli ultimi dati segnalano una leggera flessione dei femminicidi, l’arco temporale di rilevamento relativo ai primi quattro mesi del 2024 è troppo breve per comprendere se si tratti di un reale cambiamento. “Il livello di attenzione deve restare molto alto – prosegue Romoli – e, nella nostra Comunione, ne siamo pienamente consapevoli. Nel delicato ruolo di Gran Maestri Aggiunti, due su tre sono donne, a testimonianza del nostro impegno nel promuovere competenze e leadership femminili. Queste Sorelle, oltre a contribuire alla crescita della nostra Fratellanza, sono agenti del cambiamento nella società nel suo complesso. Tutto quello che stiamo facendo è importante, ma non basta. È giunto il momento di individuare e applicare strumenti efficaci per disinnescare la violenza in una società sofferente e ammorbata da relazioni tossiche”.

“La vera forza di una comunità risiede nella sua capacità di proteggere i più vulnerabili”, sottolinea Barbara Nardacci, Gran Maestro Aggiunto della G.L.D.I. “In quest’ottica, appare fondamentale unirci per costruire un futuro in cui ogni donna possa vivere libera dalla paura, rispettata e valorizzata per il contributo che offre alla collettività in tutte le sue articolazioni“.

Sulla stessa lunghezza d’onda Marianna dè Giudici, Gran Maestro Aggiunto della Gran Loggia d’Italia, aggiunge: “Dobbiamo assumere un ruolo attivo nella lotta contro la violenza, promuovendo iniziative significative per sensibilizzare l’opinione pubblica e incoraggiare un cambiamento culturale. È tempo di rompere il silenzio: la violenza non può avere giustificazioni. Il nostro richiamo è diretto alla responsabilità individuale e sociale nel riconoscere e condannare ogni forma di sopraffazione”.

“Dobbiamo sentire con urgenza il dovere di legiferare – aggiunge – abbiamo atteso troppo: ben 66 anni sono trascorsi prima che, nel 1996, fosse superata la norma del Codice Rocco, che considerava lo stupro un reato contro la morale pubblica, dimenticando il valore della persona”.

Quella auspicata da Romoli e dalla Gran Loggia d’Italia è una rottura epistemologica, un salto necessario non solo sul piano del diritto, ma della civiltà, per risanare quelle “fratture della memoria” di cui ha scritto lo storico Marco Severini, che con Lidia Pupilli ha curato un prezioso lemmario intessuto sulle parole chiave di una storia che pone finalmente al centro l’impegno a tutto campo delle donne.

La formazione alla sessualità, oggi spesso mercificata e lasciata al business della pornografia online, che impone messaggi pericolosi e devianti in assenza di percorsi educativi strutturati, dovrebbe essere al centro di un intervento organico nelle scuole. “Per questo – conclude Romoli – è giusto fare ‘rumore’ ora, per ritrovare armonia, non per confondere i linguaggi. Dobbiamo garantire che la società virtuale non annulli la fisicità del corpo per violarlo e mortificarlo, ma per esaltarne la bellezza autentica, quella che, come ci ha insegnato Platone, ci conduce alla porta del cielo“.

Roma, 21 novembre 2024

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