Attualità della Massoneria
di Luciano Romoli
La percezione che generalmente si ha oggi della Massoneria deriva da una serie di luoghi comuni che, nella migliore delle ipotesi, la dipingono come una struttura a carattere culturale di stampo settecentesco: complicata, un po’ bizzarra e comunque inattuale. Niente di più sbagliato, anzi proprio nella complessa articolazione dei nostri tempi questa Istituzione può esprimere al meglio le proprie peculiarità, contribuendo alla formazione di un pensiero libero, aperto e solidale. La Massoneria è il luogo in cui uomini di buona volontà, che intendono lavorare su se stessi, si attivano per scendere verso le profondità sconosciute del proprio essere, allo scopo di scoprirne i recessi, correggerne le asperità ed esaltarne i pregi. L’Istituzione indica loro la strada, suggerisce metodi, propone comportamenti, ma ciascuno svolge per suo conto il proprio lavoro, che lo condurrà alla consapevolezza di sé e del suo ruolo nel mondo. E’ un lento ma costante procedere, un continuo mettersi in discussione per costruire certezze sul ragionato rifiuto delle opinioni che risultano sbagliate: “Visita interiora terrae rectificando invenies occultum lapidem.” E’ un’attività svolta rifiutando il dogma, sottoponendo tutto, e se stessi prima di tutto, all’analisi della propria intelligenza,
perché dogmi, certezze precostituite, verità apodittiche offuscano la mente, impediscono di separare il vero dal falso, il giusto dall’ingiusto. Uomini così, abituati a leggere fra le pieghe più riposte delle vicende umane, attenti ai dettagli meno evidenti della vita che li circonda, con l’occhio sempre rivolto ai valori profondi dell’uomo, alla sua dignità e alla sua spiritualità, uomini così, dicevamo, per la loro stessa presenza nel mondo, per esserne operativamente partecipi, rappresentano una inestimabile risorsa per l’umanità. E’ in questo senso, contribuendo alla formazione di uomini del genere, che la Massoneria opera “per il bene della Patria e dell’umanità”. Non è necessario, come pretenderebbero alcuni, che essa scenda direttamente in campo, nel sociale, per eliminare diseguaglianze, correggere le ingiustizie e aiutare i più deboli. Questo ne snaturerebbe la funzione, riducendo l’Istituzione a semplice associazione filantropica, dagli obiettivi ben più limitati e in genere prossimi a concezioni di tipo politico o confessionale. Ma le proposte che giungono dalla società degli uomini sono parziali, e si differenziano in relazione ai diversi punti di vista; sono pertanto divisive, contrastanti, disarmoniche e ostacolano l’obiettività di valutazione. E proprio per evitare divisioni e contrasti, e comunque nel rispetto delle opinioni dei singoli, la Massoneria, come si legge in un rituale massonico, “al di sopra di ogni partito politico ha posto il suo principio fondamentale: la Massoneria non si occupa di politica; al di sopra di ogni divergenza religiosa essa ha proclamato: la Massoneria non si occupa di religione.” Inoltre l’Istituzione, escludendo politica e religione dalle proprie discussioni, può meglio consentire ai propri adepti di formarsi in proposito le proprie idee, in piena libertà di pensieri e sentimenti. “Conosci te stesso e conoscerai l’universo e gli Dei” era scritto sul frontone del tempio di Apollo a Delfo; è questo il vero obiettivo dell’Istituzione, perché con la conoscenza di se stessi è possibile conoscere gli altri, leggendone le caratteristiche attraverso la propria lente, scorgendone gli aspetti nella propria interiorità. Gli uomini non sono poi così diversi fra loro: sono tutti composti dai medesimi vizi e dalle medesime virtù, cambiano solo le proporzioni, che poi determinano gli atteggiamenti e il modo d’essere. Ed ecco che il massone, leggendo se stesso e i propri vizi, ne riconosce le manifestazioni negli altri. E’ certamente un’analisi laboriosa, che procede lungo una strada che non terminerà mai, ma in questa attività il massone affina continuamente la propria capacità di penetrare idee e concetti, utilizzando a tale scopo non solo la propria razionalità ma anche le risorse dell’intuito. Comprendere non è solo concatenare razionalmente gli argomenti ma anche intravedervi ciò che sfugge alla ragione. Non può esistere una logica razionale senza le percezioni della mente, così come non può bastare l’istinto quando manca il filtro della ragione. Sapientemente dosando intuito e ragione è possibile cogliere la realtà nella sua intierezza; in tal modo è possibile giungere all’origine del proprio essere, dei propri pregi e difetti, per comprendere il proprio modo di concepire l’ambiente circostante, di viverne le istanze e le difficoltà. Ma è proprio questo che determina quella consapevolezza di sé che consente al massone di cambiare il mondo, perché gli permette di leggerne gli aspetti più nascosti, di interpretarne gli andamenti e di capirne il senso. Egli sviluppa così un occhio più attento, una vista più “lunga”, che gli permette di operare per il meglio nelle diverse situazioni. Oggi più che mai il mondo ha bisogno di uomini e donne così.