Secondo mandato per Luciano Romoli, Gran Maestro della Gran Loggia d’Italia
Luciano Romoli, romano commercialista con una importante esperienza internazionale, è stato rieletto al vertice della Gran Loggia D’Italia della Massoneria con una schiacciante maggioranza di consensi. 730 Grandi Elettori, tra cui 400 Maestri Venerabili, in rappresentanza di oltre 200 province massoniche, distribuite nelle 21 regioni dello Stivale si sono espressi riconfermando la loro piena fiducia al leader uscente. Si tratta, infatti, del secondo mandato per il Gran Maestro che ha ringraziato la vastissima platea dei sostenitori tratteggiando gli aspetti salienti del programma che lo vedrà impegnato nel prossimo quinquennio. “Nella società complessa in cui viviamo – ha dichiarato Romoli – occorre rimettere al centro l’Uomo con i suoi bisogni e le sue aspirazioni ricordando che, rispetto agli interrogativi che lo agitano, può trovare nella Massoneria lo strumento principe per cercare di trovare le giuste risposte. Siamo chiamati a un ruolo istituzionale, che deve integrarsi con il progetto dell’agire morale che per la nostra comunità si rifà a dei valori molto precisi. Sono i valori che danno senso e direzione al viaggio. Consapevole di questo darò il massimo impegno per proiettare la grande tradizione culturale e storica della comunità nella dimensione del Fare”.
“Ci attende –prosegue il neoeletto – un compito non facile, considerando il ruolo di primo piano che la Libera Muratoria ha da sempre rivestito nei processi di innovazione dell’Umanità. Costruire il tempio significa oggi adoperarsi per integrare, affiancare, agevolare quel processo di rinascita della società, che può dare speranza al futuro di un mondo dove possa albergare, come sosteneva Habermas, un’etica universalmente condivisa della responsabilità. Difendere l’individuo e creare degli spazi possibili perché il buon senso, la cultura, la partecipazione, il dovere civico possano prevalere, sono tutti aspetti che figurano al primo posto della mia agenda di lavoro. Il cammino della crescita si percorre sempre insieme agli altri, una massima che dovremo tenere presente per trovare un baricentro e fare da collante ad una società disorientata e frammentata”.
Molteplici gli ambiti di intervento individuati dal Gran Maestro. La comunicazione sarà il primo tassello. Sarà indirizzata a far conoscere in maniera sempre più efficace la dimensione massonica con un linguaggio semplice e universale, che faccia da catalizzatore al superamento delle tante diffidenze diffuse che rispecchiano una scarsa conoscenza della Comunità Massonica, il cui importante ruolo nella società è stato inghiottito dal cono d’ombra del pregiudizio.
Maggior vigore verrà conferito alla Loggia di Ricerca al fine di produrre lavori aperti a molteplici target. Rivitalizzare l’attività pubblicistica in particolare la presenza di Officinae sul fronte della diffusione editoriale, costituirà il biglietto di presentazione più autorevole per divulgare a una platea sempre più ampia un disegno della società futura coerente con la concezione dell’esistenza massonica.
Anche sul fronte interno il mandato di Romoli prefigura importanti novità. L’armonizzazione di statuti regolamenti renderanno i processi decisionali snelli ed efficienti, in risposta alle esigenze di una società in divenire e nel rispetto della tradizione storica segnata dalla sperimentata capacità di lettura del cambiamento che l’organizzazione massonica ha sempre dimostrato. Sul terreno delle relazioni internazionali la Gran Loggia d’Italia degli ALAM farà sentire una presenza incisiva. Le sfide globali in un mondo senza centro assumono un peso strategico che non può essere sottovalutato se si vuole portare a compimento il progetto universale di promozione dell’uomo, iscritto nei fondamenti ontologici dell’essere massonico. Essere ambasciatori di pace, di sviluppo, di promozione della sostenibilità ambientale, sono ulteriori asset valoriali esplicitati nel programma, che intende posizionare la Gran Loggia d’Italia degli ALAM sulla frontiera mobile delle grandi questioni del nostro tempo. Un mandato quello di Romoli che si può affermare fin da adesso volto a proiettare l’istituzione massonica fuori dal “tempio” per affrontare con spirito laico, ma nel contempo con forte senso di spiritualità e tensione metafisica, i drammi della storia, rimanendo sempre dalla parte dei diritti naturali e universali dell’individuo.