Lettera alle Sorelle e ai Fratelli
Dilette Sorelle, Carissimi Fratelli,
un’ora difficile attraversa la storia della nostra amata Patria, con rilevanti conseguenze anche per l’Obbedienza.
La Gran Loggia d’Italia ha già sospeso i propri lavori fino al 31 marzo c. a. E.V.. Ora. siamo nel pieno di una emergenza sanitaria che ha dimensione mondiale ma che sembra appalesarsi in modo particolarmente pericoloso e subdolo proprio in Italia.
Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri di ieri 9 marzo E.V. pone degli obblighi a tutti gli italiani. Rispettiamolo.
Siamo chiamati a comportamenti che mai avremmo immaginato pochi giorni orsono. Invito tutti alla serenità e saggezza. Serve prudenza, consapevolezza de! rischio, impegno serio e continuativo nella prevenzione del contagio.
Nell’occasione, rivolgo il pensiero di gratitudine della Gran Loggia d’Italia a tutto il personale sanitario, di ogni ruolo e mansione, che con silenzio e abnegazione svolge il proprio lavoro a servizio dei malati, dei contagiati, dell’intera comunità nazionale.
Con pari sentimenti mi rivolgo agli uomini e alle donne delle Forze di Polizia, della Croce Rossa, della Protezione Civile ringraziando tutti loro per la straordinaria mobilitazione di queste settimane.
Ma è anche l’ora del coraggio, della fiducia, della solidarietà.
Il coraggio, perché dobbiamo affrontare anche questa sfida che la sorte ci pone.
La fiducia, perché la sfida possiamo superarla, utilizzando disciplina e intelligenza. La Libera Muratoria ci insegna a mai dubitare della vittoria.
La solidarietà, perché pure nell’isolamento e nel silenzio, nessuno resti solo.
Con riferimento alla solidarietà, consentitemi una ulteriore riflessione. Invito tutti i Fratelli e tutte le Sorelle a dare pratica testimonianza a questa virtù che particolare valore assume in campo muratorio. Telefoniamoci, utilizziamo tutti i mezzi telematici, social compresi, per non perderci di vista. Stiamo vicini alle Sorelle e ai Fratelli che potrebbero avere problemi di qualunque natura e, se del caso, aiutiamoli con la dovuta prudenza imposta dalle circostanze.
A tutti noi mancano i Templi, la Ritualità, il Lavoro Muratorio. l’Abbraccio della Catena d’Unione. Che questa nostalgia sia testimonianza della grandezza della scelta latomistica che abbiamo fatto, della nobiltà della via che abbiamo scelto, dell’impegno morale che per tutti noi è habitus di vita e ci guida verso esempi forti e comportamenti virtuosi.
Presto, spero presto, ci raduneremo ancora sotto gli auspici del G.’. A.’. D.’.U.’. .
Verrete costantemente informati delle decisioni che la Gran Loggia d’Italia andrà a prendere, in conformità con le decisioni dell’autorità politica.
Infine, dilette Sorelle e carissimi Fratelli, unito in spirito con tutte e con tutti voi, vi mando un Triplice, Fraterno saluto.
Viva la Massoneria. Viva la Gran Loggia d’Italia. Viva l’Italia!
Luciano Romoli
Sovrano Gran Commendatore Gran Maestro